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Lamborghini intervista il campione di IndyCar Dario Franchitti

24 Ottobre 2018

Dario Franchitti, scozzese, quattro volte campione della IndyCar, ha fatto visita alla sede di Automobili Lamborghini a Sant’Agata Bolognese. Dopo aver incontrato il Presidente e CEO Stefano Domenicali, ha provato la Aventador S Roadster, la Huracán Performante Spyder e ha fatto due chiacchiere con Giorgio Sanna, Head of Motorsport Lamborghini. Ecco cosa si sono detti.

Giorgio Sanna: Dario, come ti è sembrata la Aventador?

Dario Franchitti: La Aventador è fantastica. L'elevato numero di giri rende inconfondibile il sound del V12, è incredibile, ha un rombo magnifico. Per essere un'auto così grande, lo sterzo è molto leggero e preciso, mi è piaciuto molto ed è stata una grande sorpresa. Mentre guidavo ho pensato che avrei potuto anche tranquillamente arrivare fino a Londra!

GS: La Aventador è sempre la migliore in termini di performance e coniuga alla perfezione design e comfort. E poi sei salito sulla Huracán…

DF: Sì e sono rimasto scioccato! È una cabrio ma ha pur sempre un telaio eccezionalmente dinamico. E il cambio… semplicemente magnifico.

GS: La Huracán è più agile e facile da guidare. È all'avanguardia in termini di maneggevolezza. Questo tipo di vettura è stato sviluppato per ottenere il massimo rapporto peso/potenza e performance elevate in termini di tempi sul giro in pista.

DF: Credo che ci siate riusciti benissimo! Sai, è stata un'esperienza fantastica poter provare entrambe le vetture e poterle guidare proprio su queste strade. Non ero mai stato qui prima. Per tutta la vita ho letto di questi posti e di Lamborghini e ho sempre sognato di poterci venire, un giorno, e vederli con i miei occhi.

GS: Qual è la tua Lamborghini stradale preferita? So che hai guidato una Diablo alcuni anni fa…

DF: È vero, era pazzesca! Però la mia Lamborghini stradale preferita penso sia la Countach 5000 QV con carburatori a pescaggio dal basso. Quell'auto è davvero senza compromessi. 

GS: Se pensi che è stata creata negli anni '80, capirai che è qualcosa di unico. Come la Aventador oggi.

DF: Sì. Ma anche la Miura. Insomma, guardala. Il mio amico Giampaolo Dallara ha partecipato alla progettazione, ci sono particolarmente legato. È un'opera d'arte!

GS: Tornando al presente, abbiamo sviluppato la Huracán GT3, partendo dalla prima versione della supersportiva. Abbiamo anche vinto la Daytona quest'anno.

DF: Certo, ero tra il pubblico a Daytona, è stato impressionante! L'aerodinamica di quest'auto è incredibile.

GS: Infatti. In alcune piste, la GT3 sembra quasi una Formula 3, dove la compensazione aerodinamica è estremamente puntuale. A volte è difficile da gestire nei sorpassi, bisogna essere molto precisi. Questo significa che l'influenza aerodinamica è ancora maggiore. Si può anche regolare l'ABS in 12 posizioni tra asciutto e bagnato e lo stesso vale per il controllo della trazione.
Parlando di corse, invece, praticamente hai vinto tutto quello che si poteva vincere negli Stati Uniti. Com'è iniziata la tua carriera?

DF: Ho iniziato nei kart, poi in Formula Vauxhall Junior, Formula Vauxhall, Formula 3 e infine sono approdato al DTM al quale mi sono dedicato per due anni, poi, alla fine degli anni '90, dovevo scegliere se partecipare al campionato GT o andare in America e ho deciso di andare in America. Ho corso nella IndyCar e da lì non sono mai davvero tornato indietro. Mi divertivo molto. Ma è altrettanto esaltante veder correre quest'auto da corsa (NdE: la Huracán GT3).

GS: Vieni a provarla ogni volta che vuoi, le porte sono aperte.

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