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Super Trofeo Stories: Kiko Porto

23 Aprile 2024

Leggendo le pagine di storia automobilistica è facile capire quanto il Brasile sia stato da sempre una fucina di talenti. Anche il Lamborghini Super Trofeo ha attinto dal grande Stato sudamericano e tanti piloti di successo del monomarca hanno licenza verdeoro. Questa tendenza sembra continuare nel 2024, con Kiko Porto.

Il brasiliano ha infatti conquistato la sua prima vittoria al debutto nel Super Trofeo, sul difficile tracciato del Sebring International Raceway. Un risultanto di per sé eclatante, reso ancor più straordinario dal fatto che il pilota dell’Ansa Motorsport era alla prima volta alla guida di una Huracán Super Trofeo. Poco più di una settimana prima di conquistare la sua prima vittoria in una gara della serie monomarca al debutto sul Sebring International Raceway, il pilota dell'Ansa Motorsports Kiko Porto non si era nemmeno seduto su una Huracán del Super Trofeo, per non parlare della gara. Il ventenne, originario di Recife, avrebbe potuto vincere anche gara 2 in Florida, se solo la sua vettura non avesse accusato un problema tecnico durante gli ultimi giri.

Nonostante l'età, Porto ha dimostrato la sua abilità e bravura al volante sia nelle gare a ruote scoperte sia, ora, nelle GT. Dopo aver scalato le gerarchie nelle competizioni per vetture formula negli Stati Uniti, ora punta a una carriera a lungo termine nelle gare di durata e vede in Lamborghini il marchio ideale con cui collaborare. «Ho iniziato a correre nei kart nel 2012, quando avevo otto anni», racconta Porto. «Essendo cresciuto nel nord-est del Brasile, purtroppo non ho disputato molte gare, non essendoci lì molte piste come, ad esempio, a San paolo. Nel 2017 iniziai a gareggiare a livello internazionale, comprese alcune gare del WSK, uno dei più grandi campionati di karting in Europa. Dopo di che decidemmo di seguire la Road to Indy, passando alla Formula 4 degli Stati Uniti, alla F2000 statunitense e poi alla Indy NXT. In Formula 4 ebbi qualche problema perché potevo fare la stagione completa solo se avevo compiuto 15 anni entro agosto, quindi partecipai solamente a metà stagione. Dopo il secondo posto nella serie Indy Pro dell'anno scorso», prosegue Kiko, «l’intenzione era quella di continuare lì. Ansa Motorsport mi ha chiamato spiegandomi i progetti di Lamborghini per i giovani piloti e l’idea mi è piaciuta molto».

Porto è una persona professionale, con una mente lucida, e sembra nato per correre ai massimi livelli. Negli Stati uniti è infatti diventato un pilota metodico e meticoloso. Questo approccio è risaltato durante l’off-season, dopo aver deciso di affiancare Jamin nella vettura numero 4 dell'Ansa Motorsports in vista della stagione 2024. «Ho avuto modo di conoscere la vettura, ho visto circa 20 diversi onboard e ho capito davvero come Lamborghini organizza il programma e quanto questo significhi per i nuovi talenti che iniziano a lavorare nel motorsport. Faccio squadra con Nico Jamin, che ha molta esperienza. Sto ancora imparando e anche se ho ottenuto la pole position per gara 2 e ho vinto la prima gara, sto sempre continuando a conoscere la macchina e il campionato. Ad ogni corsa devo dimenticarmi i successi precedenti, arrivando con la mente libera e aperta per imparare tutto il possibile sulla macchina e su tutto il resto. Con questo approccio sono riuscito a prendere confidenza con la vettura del Super Trofeo, prendendola come una sfida completamente nuova e senza cercare di paragonarla a qualsiasi monoposto che ho guidato in precedenza. Abbiamo ottenuto buoni risultati nella Road to Indy», continua Kiko, «dove mi stavo facendo un nome, e poi sono passato alle GT. Mi piacciono molto queste gare; l'anno scorso ho partecipato a una corsa su invito in Brasile, ma non ero coinvolto nello sviluppo e nella messa a punto. Mi ha davvero aperto gli occhi sull’universo GT, non solo nell'IMSA ma anche in Europa e nel resto del mondo. Il legame con i team è qualcosa che apprezzo molto in questo percorso e mi sento davvero a casa in questa serie».

Il curriculum del giovane brasiliano è di tutto rispetto. Dopo aver fatto il suo debutto negli Stati Uniti a ruote scoperte in Formula 4 nel 2019, dove si è classificato secondo, passò nella F2000 nel 2021, diventando campione con quattro vittorie. Sono seguite due stagioni di Indy Pro 2000, con un altro secondo posto nel 2023. Dopo aver brillato nelle ruote scoperte, il passaggio alle gare GT è stato una sorpresa per molti. In effetti, il passaggio da un tipo di vettura a una Lamborghini Huracán Super Trofeo EVO2, completa di 560 CV e con una velocità massima superiore a quella di una vettura GT3, ha causato problemi di adattamento per molti debuttanti nelle Gran Turismo, ma non per Porto. «Ho cercato di dimenticare le emozioni», spiega Kiko Porto. «Con il passaggio alla vettura GT, ho cercato di non applicare il mio vecchio stile, avevo la mente sgombra. Ho semplicemente guidato l’auto, scoprendo di cosa avesse bisogno, a livello di assetto e stile di guida. Ho cercato di pensare solo a imparare dalla macchina, dimenticando il resto. E, ad esempio, non importa se sono in prima posizione dopo le libere, devo dare il massimo in qualifica».

Nelle qualifiche Porto si è dimostrato molto veloce, siglando il miglior tempo assoluto e conquistando la pole position per la seconda manche del weekend. In gara 1, Porto e Jamin partivano invece dalla quarta posizione in griglia, ma sono stati capaci di impostare un ritmo sufficientemente elevato per emergere in testa alla classifica dopo le soste obbligatorie ai box. Ingaggiati in una lotta con la vettura #30 dei compagni di team Loris Cabirou e Bryson Morris per registrare la vittoria al debutto, sono riusciti a respingere gli attacchi, vincendo per pochi decimi. Cabirou e Morris hanno poi ricevuto una penalità di 10 secondi per un jump-start e un'ulteriore penalità che ha relegato la #30 in fondo allo schieramento Pro.

In gara 2, la seconda vittoria sembrava a portata di mano, ma Jamin ha accusato un problema tecnico a circa dieci minuti dalla fine, costringendolo a concludere quarto. Nonostante questa piccola battuta d'arresto, Jamin e Porto hanno concluso il loro primo weekend insieme al secondo posto in classifica, a un solo punto da Giano Taurino e Ernie Francis Jr. del TR3 Racing.

L'approccio professionale di Kiko Porto, che ha consentito di ottenere questi ottimi risultati in pochissimo tempo, non si limita alla pista. Per il brasiliano, il tre volte campione del mondo di Formula 1 Ayrton Senna e la sua cultura del lavoro hanno avuto un forte impatto sui suoi metodi. «Senna è stato il primo a introdurre la preparazione fisica per le corse», dice Porto. «Quindi, come una sana abitudine, si è dato delle regole come non fumare, non bere troppo alcol, non mangiare cibo non salutare, fare molto esercizio fisico... tutte cose davvero importanti. Inoltre, Senna si impegnava tanto anche fuori dalla pista, ed è un aspetto che ammiro molto e in tanti dimenticano. Ho capito subito quanto Senna fosse importante per molti brasiliani. Parlando con altre persone, ho capito che era molto di più di un grande pilota. Era un simbolo per il Paese che ha dimostrato che i brasiliani possono conquistare tante cose nel mondo. Io cerco di fare quello che ha funzionato per lui, ovviamente adattando il suo approccio alla mia situazione, e cercando di fare le cose buone che ha insegnato a tutti».

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